L’addio al catalogo Ikea è un’ottima scelta.

Dopo 70 anni Ikea ha deciso di sospendere la pubblicazione cartacea del suo iconico catalogo. 

Secondo un documentario della BBC pare che il catalogo Ikea sia stata la più imponente pubblicazione della storia, con più copie stampate di quante ne siano state prodotte per la Bibbia o il Corano. La prima edizione fu stampata nel 1951, mentre il picco più rilevante di stampa e distribuzione c’è stato nel 2016, con più di 200 milioni di cataloghi stampati in 32 lingue.

La decisione di sospendere le pubblicazioni arriva dalla presa di coscienza che i clienti Ikea utilizzano sempre più gli strumenti digitali che l’azienda mette a disposizione, strumenti che grazie alle funzionalità di realtà aumentata e di online shopping consentono di raggiungere l’utente in modo molto più diretto ed efficace. 

Cosa ci dice tutto ciò?

1) Mentre un tempo gli strumenti di marketing digitale potevano essere considerati come funzionalità aggiuntive da affiancare ai tradizionali strumenti cartacei, oggi non è più così. Progressivamente si passa al “digital first” in cui il modello digitale è prioritario rispetto al cartaceo, fino ad arrivare al “digital only” in cui il modello digitale è l’unico esistente.

2) Le tecnologie abilitanti offrono potenzialità impensabili con gli strumenti cartacei. Con l’app che Ikea ha messo a disposizione nel tempo è possibile non soltanto consultare un catalogo sempre aggiornato, ma anche utilizzare la realtà aumentata per verificare come staranno i mobili in casa nostra prima ancora di comprarli e poi, alla fine del processo, acquistarli direttamente. 

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3) La sostenibilità ambientale è un tema sempre più importante per le aziende e le organizzazioni in tutto il mondo, lo smettere di stampare e distribuire 200 milioni di copie cartacee del catalogo non soltanto ha impatti concreti sull’ambiente, ma lo ha anche sulla percezione che i consumatori hanno dell’azienda. Ikea improvvisamente agli occhi del mondo diventa anche più green, più amichevole, più simpatica.

4) Tutte le aziende dovrebbero avere un modello di maturità per misurare la propria sostenibilità e l’impatto che hanno sul mondo in termini economici, ambientali e sociali. Azioni come questa costituiscono un vero e proprio balzo in avanti sia in termini di concretezza che in termini di percezione. 

In sintesi: brava Ikea!