Uno straordinario abilitatore di innovazione

La tecnologia è uno straordinario abilitatore di innovazione e consente di realizzare soluzioni complete che rispondano all’obiettivo principale dell’innovazione: migliorare la vita delle persone generando valore nei campi economico, sociale e ambientale.

Chiunque operi in questo straordinario contesto dovrebbe sempre considerare l’insieme delle tecnologie disponibili come una collezione di strumenti che, adeguatamente utilizzati e integrati tra loro, siano in grado di agire in modo significativo sui diversi ambiti della vita delle persone: semplificando la relazione tra cittadini e pubblica amministrazione, ottimizzando la produzione nelle aziende attraverso processi di trasformazione digitale, migliorando e rendendo più sicure le condizioni di lavoro o consentendo di accedere sempre meglio e in modo sicuro a contenuti di intrattenimento.

Tutto questo, che potrebbe sembrare tantissimo, in realtà non è abbastanza.

Non possiamo accontentarci di conoscere le tecnologie che oggi sono disponibili, la vera sfida è considerare altrettanto importanti le tecnologie emergenti, quelle che saranno innovative domani e la cui maturità non è ancora sufficiente per un utilizzo concreto nella realizzazione di piattaforme digitali, ma per le quali è possibile intuire l’impatto nella nostra vita futura.

Nei prossimi dieci anni ci troveremo all’interno di un mondo completamente nuovo, proprio grazie alle enormi evoluzioni tecnologiche che ci attendono.

Cambierà radicalmente la nostra relazione con le macchine, e questo avverrà su due direttrici parallele e complementari: l’utilizzo della voce e l’adozione massiva della Extended Reality, il tutto grazie all’enorme contributo dato dall’Intelligenza Artificiale.

Usare la voce per comunicare con le macchine, come facciamo oggi un po’ timidamente con gli assistenti vocali come Siri e Alexa, diverrà la modalità standard, e successivamente l’unica, con cui ci relazioneremo con i fornitori dei servizi di cui avremo bisogno, non soltanto quindi la domotica di base, ma un’interazione vera e completa verso sistemi esterni eterogenei e fornitori di servizi di qualunque tipo.

Passeremo quindi dall’attuale “Alexa, accendi la luce della cucina” a un ben più interessante “Hey Siri, chiama l’idraulico e mettiti d’accordo per un appuntamento una mattina della settimana prossima, ma soltanto in un giorno in cui piove perché se fa bello voglio andare a correre al parco”, oppure da un banale “Ok Google, che tempo farà domani?” a un più utile “Alexa, prenota la sala e organizza la videoconferenza per la riunione di lunedì mattina, manda invito e agenda a tutti e fai arrivare il coffee break alle 10:30. Ricorda anche i cornetti senza glutine e il caffè decaffeinato. Il costo della sala va sul mio centro di costo”.

Il livello di interazione diverrà in breve tempo paragonabile a quello che abbiamo tra esseri umani, perché al miglioramento della componente di riconoscimento del linguaggio naturale si aggiungerà la migliore comprensione del contesto e soprattutto la capacità di trasformare frasi complesse in sequenze operative di comandi da mettere nel giusto ordine e da indirizzare verso i fornitori di servizi esterni che saranno parte dell’ecosistema.

I servizi terzi dovranno quindi essere interoperabili e integrati all’interno di quell’ecosistema, in modo che possano essere attivati non più soltanto dall’azione diretta dell’essere umano, ma anche e soprattutto in modalità “machine to machine”, cioè direttamente da altre macchine che in modo totalmente automatico si relazioneranno con essi.

La seconda direttrice sarà invece abilitata da una nuova generazione di smart glasses, occhiali intelligenti in grado di migliorare la nostra interazione con la realtà. Esistono già alcuni dispositivi sul mercato, ma siamo ancora lontani da quello che ci si aspetta davvero, c’è bisogno di un sensibile salto di qualità dal punto di vista tecnologico, di infrastruttura, di ecosistema, di modello di business e di disponibilità di applicazioni e servizi.

Saranno dispositivi in grado di farci vivere a pieno quella che viene chiamata Extended Reality, l’unione di diversi paradigmi di interazione con la realtà.

Le lenti potranno diventare a tutti gli effetti schermi non trasparenti su cui poter visualizzare contenuti video, esperienze tipiche di realtà virtuale, videogames, ma anche nuove modalità di formazione, turismo virtuale ed esperienze di tipo nuovo a oggi ancora da individuare. Sarà frequente vedere in treno o in aereo persone perse nella visione di contenuti o nell’interazione con i social network attraverso i loro smart glasses. Purtroppo questa tipologia di interazione creerà ancor più dipendenza di quanto non faccia oggi quella che sperimentiamo con gli smartphone, questo sarà un tema da tenere seriamente in considerazione.

Con un comando vocale, una gesture o un comando neuronale le lenti diverranno trasparenti e aggiungeranno nuovi strati informativi e contenutistici direttamente sovrapposti alla visione della realtà tradizionale, questo consentirà di poter guidare con le istruzioni del navigatore direttamente nel campo visivo, di accedere automaticamente a informazioni su un luogo che si sta visitando, un’opera d’arte che si sta guardando in un museo o una persona con cui si sta parlando. Guardando un monumento in una città potremo avere informazioni storiche, turistiche o di altra natura, siano esse gratuite o a pagamento, per il semplice fatto di avere sempre di fronte agli occhi uno schermo in grado di sovrapporre alla realtà uno strato di informazioni aggiuntive. In occasione di una visita a un museo potremo per esempio acquistare il biglietto di ingresso, effettuare il pagamento, accedere alla mappa del sito museale, selezionare il percorso che vogliamo seguire e utilizzare una completa guida smart alle opere. Mentre facciamo la spesa potremo avere in evidenza la lista della spesa, depennare automaticamente prodotti per il solo fatto di averli inquadrati nel campo visivo degli occhiali e aver dato conferma. Potremo effettuare il pagamento in modo automatico, senza nemmeno doverci fermare alla cassa.

Anche in questo caso ci sarà molto lavoro da fare per i fornitori di applicazioni che si troveranno un canale completamente nuovo su cui erogare i propri contenuti e servizi e, vista l’immediatezza di interazione che daranno questi dispositivi è pensabile che questo canale possa diventare in tempi rapidi il canale prioritario. Si passerà quindi piuttosto in fretta dal “mobile first” al “glasses first”.

Ci saranno ovviamente problematiche nuove da affrontare, come la protezione dei dati personali gestiti da questi nuovi dispositivi, servirà molta consapevolezza che oggi forse non abbiamo.

In tutte le attività della nostra vita saremo aiutati da un assistente digitale in grado di fornirci informazioni ed eseguire compiti per noi, una versione straordinariamente evoluta degli assistenti vocali a cui siamo abituati. Inizialmente lo troveremo dentro il nostro smartphone, ma poco alla volta migrerà dentro i nostri smart glasses, perché alla fine lo smartphone, semplicemente, non lo useremo più. Alcune aziende stanno già mettendo sul mercato questi assistenti e li chiamano co-piloti, in alcuni casi aiutano i programmatori a scrivere codice, in altri casi aiutano nell’utilizzo di suite di produttività. Questo paradigma verrà esteso a tutte le attività della nostra vita quotidiana e impareremo a trarre vantaggio da questi co-piloti digitali.

Siamo di fronte a un prossimo decennio ricchissimo di potenzialità, in cui le tecnologie emergenti faranno passi da gigante e chiunque si occupi di innovazione avrà la possibilità di inventare nuovi prodotti, nuovi servizi e nuovi modelli di business da portare sul mercato.

Avremo numerose ottime occasioni per approfittare di questa abbondanza tecnologica per realizzare il vero spirito dell’innovazione: generare valore nei campi economico, ambientale e sociale.
Dobbiamo fare di tutto per utilizzare al meglio queste opportunità e per costruire un mondo migliore, ricordando che soltanto chi opera in questa direzione sta innovando davvero.


Ci attende un futuro di grandi cambiamenti nel nostro modo di lavorare, di muoverci, di accedere a contenuti e notizie, di tutelare la nostra salute, di comprare e di relazionarci con gli altri.
Questo libro ti aiuterà a comprendere meglio questi cambiamenti.

Massimo Canducci

Leads Innovation activities in Engineering Group
Faculty Global in Singularity University
Forbes Technology Council Official Member
International speaker on innovation and future fields.
And a lot of smart things you can find here.